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COMUNICARE SENZA GIUDICARE

COMUNICARE SENZA GIUDICARE - Dott.ssa Patrizia Renzoni

Le parole nella comunicazione nelle relazioni affettive ed amicali, tra genitori e figli e figlie e, nell’ambiente lavorativo, possono svolgere un ruolo positivo nel sentirci a nostro agio, oppure ostacolarci.

 

Uno dei temi che emergono durante gli incontri di counseling è la difficoltà di esimersi dall’esprimere giudizi, valutazioni quando si parla e, il timore di ricevere una risposta brusca e di chiusura della comunicazione, dal nostro interlocutore.

Mi riferisco non soltanto a giudizi critici o negativi verso la persona che ci sta difronte, ma anche a quelli positivi.

Vi è una costante lotta tra voler essere “sinceri” e il rischio di provocare un atteggiamento di chiusura nei confronti di ciò che diciamo.

“Le parole sono finestre, oppure muri” (M.B.Rosemberg)

Si può trovare la modalità che ci permetta di sentirci “autentici” ed allo stesso tempo “empatici” o almeno “non giudicanti” nei confronti di chi ci sta davanti.

Ci sono quattro passaggi della comunicazione non violenta:

  1. Descrivere in modo chiaro e fenomenologico o oggettivo il fatto causale
  2. Stare in ascolto dell’emozione che proviamo e valutarne l’intensità, consapevoli che siamo noi a sentire quello che sentiamo
  3. Esprimere il bisogno in modo da utilizzare sempre la prima persona singolare
  4. Chiedere in modo chiaro cosa può fare l’altra persona per soddisfare il nostro bisogno.

Un’altra modalità più semplice ed utilissima nella vita quotidiana è il “Feedback fenomenologico”. Un esempio: La tua ironia mi fa star male”; Quando parli di lavoro mi fai sentire esclusa!

Potremmo rispondere:

Vederti sorridere e alzare lo sguardo in alto in risposta alla mia domanda mi ha fatto sentire a disagio e svalutata.

Quando parli di lavoro a tavola con amici io mi sono sentita esclusa.

12-01-2024 commenti (0)

...arrivare in tempo per uscire dai disturbi della nutrizione e alimentazione

 

….arrivare in tempo per uscire dai disturbi della nutrizione e della alimentazione (Dna) 

Intervista di Ruggero Corcella, alla dott.ssa Laura Dalla Ragione, direttore della rete Disturbi del comportamento alimentare USL 1 Umbria, Campus Biomedico di Roma  e referente del Ministero della Salute, su Corriere della Sera, domenica 3/12/2023 

 

Alcune riflessioni sulla Famiglia, la Scuola, la prevenzione primaria e l’invio ai centri specializzati.

In che modo i genitori, gli insegnanti, i professionisti che si occupano di ascolto nelle scuole possono aiutare gli adolescenti a rivolgersi ai centri specializzati  vicini alla propria residenza ?

 

OSSERVANDO DUE ASPETTI DEL COMPORTAMENTO

  1. Se la persona elimina  grandi categorie di cibo, fa molta attività fisica, va subito dopo i pasti in bagno
  2. Se a questi comportamenti si aggiunge un vistoso cambiamento di carattere: <….ragazzi e ragazze che prima erano brillanti, solari, pieni di voglia di vivere si spengono, diventano tristi, ritirati introversi>

I disturbi della nutrizione ed alimentazione (Dna) quali l’anoressia, la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata stanno diventando un serio problema perché si stanno diffondendo in modo rapido nella società in cui viviamo.

La dott.ssa Dalla Ragione precisa nella sua intervista: famiglia è profondamente coinvolta nella patologia alimentare, ma dagli anni ’70 epoca in cui la famiglia veniva colpevolizzata, si è passati a considerarla una risorsa nel percorso terapeutico. Prima di tutto perché sono state abbandonate le teorie che la vedevano come la principale imputata, proprio perché la patologia alimentare ha una eziologia multifattoriale, dove la famiglia è uno degli elementi da tenere in considerazione ma non l’unico>

 

LA FAMIGLIA E GLI INSEGNANTI POSSONO RIVOLGERSI AL TEAM DI ASCOLTO DELLA SCUOLA PER ESSERE INDIRIZZATI AI CENTRI SPECIALIZZATI o per chiamare il Numero Verde Nazionale 800180969 attivo dal Lunedì al Venerdì  che dà informazioni sui Centri più vicini a casa e fornisce supporto ai genitori, pazienti ed insegnanti.

               

12-01-2024 commenti (0)

Il fattore famiglia

Il fattore famiglia - Dott.ssa Patrizia Renzoni

Bertold Ulsamer, “Il Fattore Famiglia”, Le Costellazioni Familiari nella realizzazione professionale, Urra, 2010

 

Siamo artefici del nostro successo professionale?

Se la vostra risposta è “ovviamente sì!”

Allora occorre guardare all'altra faccia della medaglia o al suo lato oscuro.

Quindi, non riesco a realizzare nonostante tutti i miei sforzi ciò che desidero, allora è solo colpa mia!

La risposta di causa-effetto è sicuramente semplicistica!

Infatti non riesce a spiegare le emozioni, i sentimenti, le aspettative ed anche le frustrazioni che ci fanno vivere la realtà lavorativa.

 

Quindi oltre alla nostra responsabilità quale altro elemento ha una influenza così determinante?

È il Fattore Famiglia.

La famiglia  d'origine questo è l'elemento chiave che agisce condizionando il nostro percorso lavorativo a qualsiasi livello.

 

Come?

Attraverso le convinzioni ed il senso di lealtà da parte di noi figli verso i nostri familiari, ciò si esplicita negli atteggiamenti idonei o meno nei confronti del mondo del lavoro e della vita privata.

Si può modificare questa impostazione di fondo se non la sentiamo giusta per noi e il nostro benessere?

Sì, non ci sono limiti d'età!

Le Costellazioni Familiari individuali o di gruppo aiutano ad ampliare le possibilità e intraprendere nuovi percorsi creativi verso ciò che realisticamente desideriamo per noi.

 

Si può in ogni momento della nostra vita iniziare un percorso più soddisfacente per noi! 

 

 (Photo credit Erzsébet Szilajka)

12-01-2024 commenti (0)

I traumi di generazione in generazione

Riflessione sulle Costellazioni familiari alla luce dei risultati scientifici recenti sugli effetti intergenerazionali dei traumi.

Abstract  di Rachel Yehuda  in “ Biological Psychiatric  review”, published on line, August 12,2015 e articolo di Anna Meldolesi , “  Le conseguenze della vita nei lager nei geni dei figli dei sopravvissuti. Nel loro DNA le tracce del trauma subito dai genitori prima del concepimento”, nel Corriere della Sera, 23 agosto 2015.

Lo studio di Rachel Yehuda  una delle massime esperte di stress post-traumatico ha rilevato e per la prima volta dimostrato come avviene la trasmissione del trauma vissuto dai genitori ai propri figli attraverso cambiamenti epigenitetici.

La ricerca è stata promossa dal Mount Sinai Hospital ed i risultati  pubblicati sulla rivista Biological Psychiatric di N.Y. ha dimostrato che i segni di traumi incancellabili come chi ha vissuto l’olocausto, subìto torture o viste infliggere ad altri, chi ha subìto abusi sessuali nell’infanzia, influenzano l’ereditarietà epigenetica delle persone che ne sono state vittime e dei loro figli.

Occorre fare una precisazione il DNA  è una sequenza di lettere che vengono ereditate dai genitori e non sono modificate in via diretta dalle esperienze vissute.  I ricercatori hanno dimostrato che, invece, le esperienze traumatiche di vita “influenzano un secondo tipo di ereditarietà, che viene detta epigenetica per distinguerla da quella genetica classica”. Il trauma che la persona vive ha effetti  su “… alcune modifiche chimiche come la metilazione del Dna, che influenzano lo stato di accensione e spegnimento dei geni.” Questa accensione e spegnimento crea una sorta di targhette chimiche.

“Dall’inizio degli anni  2000 la scienza ha iniziato ad accorgersi che lo stile di vita dei genitori può influenzare l’aggiunta o la rimozione  di queste targhette chimiche e, quindi, influire sulla trasmissione intergenerazionale ai propri figli.”

Rachel  Yehuda PhD. ed altri collaboratori, per la prima volta, con questo studio, hanno dimostrato la trasmissione del trauma nel periodo della gestazione al bambino, con cambiamenti epigenitici per entrambi e, quali siano gli effetti intergenerazionali. (http://dx.doi.org/10.1016/j.biopsych.2015.08.05)

Quali sono le implicazioni di questi studi e dei suoi risultati nel processo della Costellazione durante la quale vengono portate alla luce situazioni che causano problemi e infelicità?

Nella pratica delle Costellazioni emerge spesso che venga portata alla luce - dal movimento dei rappresentati o dalla disposizione dei pupazzetti – “materia oscura”, cioè non direttamente ascrivibile a dati ed informazioni conosciuti; infatti, questa può riferirsi ad un  “segreto” che i genitori o gli avi hanno tenuto nascosto, perché associato a vergogna e/o senso di colpa. Adesso, con lo studio di Yehuda, possiamo comprendere come i traumi o “segreti” possono essere trasmessi alle generazioni successive non solo con le parole, ma, anche, con la trasmissione biologica.

Le Costellazioni familiari individuali o di gruppo, infatti, sono un metodo pratico e fenomenologico che aiuta la persona che sente di avere dei legami familiari irrisolti e gravosi, che incidono pesantemente sulla propria vita attuale,  a trovare la forza o un nuovo punto di vista per vivere il proprio futuro con più serenità.

Le Costellazioni mettono in moto dei processi che contattando, il passato, rendono possibile trovare un modo personale di comprendere, oggi, quello che è accaduto in precedenza e, di utilizzare la nuova consapevolezza per vivere meglio il presente e progettare il futuro, trovando il “giusto posto” nel Sistema di origine.   

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05-09-2015 commenti (891)

Counseling professionale.

Definizione di counseling adottata nel 2011 da Assocounseling

Il counseling professionale è una attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autoderminazione.

Il counseling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento.

E' un intervento che utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici. Si rivolge al singolo, alle famiglie, a gruppi e istituzioni. Il counseling può essere erogato in vari ambiti, quali privato, sociale, scolastico, sanitario, aziendale.

                                                                                                        

 altre definizioni:

Il termine counseling  indica un'attività professionale che tende ad orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità del cliente, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta.

Si occupa di problemi come prendere decisioni, miglioramento delle relazioni interpersonali e contestualmente circoscritti (famiglia, scuola, lavoro).

Essa è finalizzata a:

«consentire ad un individuo una visione realistica di sé e dell'ambiente sociale in cui si trova ad operare, in modo da poter meglio affrontare le scelte relative alla professione, al matrimonio, alla gestione dei rapporti interpersonali, con la riduzione al minimo della conflittualità dovuta a fattori soggettivi» 

Umberto Galimberti, Dizionario di Psicologia, Torino, UTET, 2006.

ed è inoltre

«un'attività di competenza relazionale che utilizza mezzi comunicazionali per agevolare l'autoconoscenza di se stessi attraverso la consapevolezza e lo sviluppo ottimale delle risorse personali, per migliorare il proprio stile di vita in maniera più soddisfacente e creativo».

Colin Feltham, Dizionario di counseling, Roma, Sovera, 2008.

09-05-2015 commenti (0)

Costellazioni sistemiche basate sull'Intenzione .

Si deve a Bert Hellinger l'elaborazione della Terapia Sistemica della Famiglia con la quale è divenuto famoso grazie alle sue straordinarie intuizioni e alla formulazione teorica del suo originale lavoro. Decine di libri sono stati scritti dall'autore, ma l'opera, ORDINI dell'AMORE, un manuale per la riuscita delle relazioni, (Ed. URRA, 1998) è indispensabile per chi voglia conoscere più da vicino il suo lavoro con le costellazioni familiari e sistemiche. 

Nel corso degli anni nuovi studiosi hanno approfondito e/o aggiunto nuove idee alla originaria teoria del suo autore. Ne prendo in considerazione alcuni sui quali lavoro nel percorso di TRAINING in COSTELLAZIONI SISTEMICHE con JUTTA ten HERKEL presso PNL META di Bologna dal 2014 al 2015.

- Bertold Ulsamer, Senza radici non si vola, Ed. Crisalide, 2000

- Bertold Ulsamer, Non c'è ordine senza amore, Ed. Crisalide,Spigo Saturnia 2010

- Bertold Ulsamer, Fare pace con il passato, Ed. Crisalide,Spigo Saturnia 2012.

- Moretti M.,Poggioli D., Manuale di Costellazioni Familiari Individuali, Alpes, Roma, 2015 

Il percorso formativo (2014/2015) in Costellazioni Sistemiche condotto da JUTTA TEN HERKEL per PNL Meta di Bologna al termine del quale mi verrà rilasciato una Certificazione in Costellazioni Sistemiche è basato prevalentemente sulla Costellazione dell'Intuizione così come è stata elaborata e personalizzata dall'esperienza trentennale della conduttrice che è stata anche allieva di Bert Hellinger all'inizio della sua carriera.

29-06-2015 commenti (0)